Diagnosi dell'ipertensione polmonare

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Per diagnosticare un’ipertensione polmonare sono necessari diversi esami e test medici. Qui viene spiegato quali siano. Inoltre può scoprire di più sulla categorizzazione dell’IP in base alla forma e alla gravità della malattia per determinare la terapia appropriata.
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Possibili esami e test per la diagnosi dell’ipertensione polmonare:


Il suo sangue viene analizzato in laboratorio per diversi parametri:

Ad esempio:

  • Emoglobina
  • Livello di ossigeno nel sangue (emogasanalisi)
  • Funzionalità epatica e renale
  • Ferro e altri elementi importanti
  • Funzionalità tiroidea
  • Segni di una malattia vascolare del collagene
  • Anticorpi HIV
  • NT-proBNP

Esistono ancora molti altri parametri che possono essere misurati con un'analisi del sangue.

L'ecocardiografia è un esame del cuore a ultrasuoni per valutare la struttura e la capacità di pompaggio del cuore.

I risultati aiutano a stimare la pressione nella parte destra del cuore e a riconoscere alterazioni di quest’organo.


Gli esami radiologici comprendono varie procedure di imaging come la radiografia, la tomografia computerizzata (TC) o la scintigrafia ventilatoria e perfusoria.

  • Radiografia

Le radiografie possono fornire indicazioni iniziali sulle alterazioni della silhouette cardiaca o dei vasi sanguigni polmonari.

  • Tomografia computerizzata (TC)

Una TC fornisce immagini molto dettagliate che consentono di riconoscere specifici segni di un’ipertensione polmonare.

In una tomografia computerizzata (TC), in pochi minuti e grazie ad uno scanner tomografico computerizzato vengono generate e trasferite ad un computer numerose immagini dell'interno del corpo.

In una TC vengono scattate molte immagini una dopo l'altra, ciascuna di un nuovo strato del corpo. Ciò consente di visualizzare con precisione cambiamenti dei tessuti in tutta la loro estensione. Grazie a questi dati è anche possibile generare immagini tridimensionali di determinati organi.

  • Scintigrafia polmonare ventilatoria e perfusoria

L'obiettivo di questo esame di imaging è quello di scoprire se esistono zone dei polmoni che non sono adeguatamente ventilate e irrorate di sangue. Ciò potrebbe indicare un'embolia polmonare.

Per l'esame viene utilizzato del materiale leggermente radioattivo. Una piccola dose viene inalata per valutare la distribuzione dell'aria nei polmoni (ventilazione). Un'altra dose viene iniettata nel sangue per esaminare il flusso sanguigno (perfusione) nei polmoni.


La risonanza magnetica è un esame diagnostico avanzato. Le immagini della RM possono rendere visibili i tessuti corporei strato per strato. Possono fornire informazioni precise sulla struttura e sulla funzionalità del cuore e dei polmoni, nonché sulla dimensione la condizione dei vasi sanguigni.

Le immagini della risonanza magnetica vengono prodotte con un tomografo a risonanza magnetica, senza l'utilizzo di raggi X. Si tratta di un apparecchio a forma di tubo in cui si deve rimanere sdraiati per alcuni minuti. Poiché la macchina è molto rumorosa, c’è la possibilità di usare una protezione acustica. Di norma, è possibile tenere i propri vestiti, se questi non contengono parti metalliche. Il metallo non è ammesso nel tubo.


Un test della funzionalità polmonare verifica le prestazione dei polmoni grazie a delle misurazioni. Esistono diversi esami:

  • Piccolo test della funzionalità polmonare: spirometria

Questo test misura quanta aria possono contenere i polmoni (volume polmonare) e quanta può essere inspirata ed espirata (flusso d'aria).

  • Grande test della funzionalità polmonare: pletismografia

Con questo test si misura quanta aria rimane nei polmoni dopo l'espirazione completa (volume residuo). Viene misurata anche la resistenza delle vie aeree. Questo test viene eseguito in una cabina.

  • Test della funzionalità polmonare sotto sforzo: spiroergometria

In questo test la funzionalità polmonare viene misurata mentre si pedala su un cicloergometro. In questo modo si può determinare se sotto sforzo si verifica una mancanza di respiro o se peggiora.

  • Misurazione della capacità di diffusione: DLCO

Misura l'efficacia degli scambi gassosi nei polmoni: quanto ossigeno possono assorbire e quanta anidride carbonica possono rilasciare i polmoni.
 


Questo test fornisce informazioni sulle prestazioni fisiche. Misura la distanza che può essere percorsa in piano in sei minuti. Durante il test vengono monitorate la frequenza cardiaca, la saturazione dell’ossigeno e la frequenza respiratoria.

  • La distanza percorsa è una misura della gravità della malattia.
     
  • Le persone senza limitazioni fisiche possono spesso percorrere più di 500 metri in sei minuti.


Solo un cateterismo cardiaco destro può confermare la diagnosi di IP.

Durante il cateterismo cardiaco destro, un sottile tubo di plastica (catetere) con una sonda di misurazione viene delicatamente guidato attraverso una vena fino al lato destro del cuore, dove vengono misurati vari parametri.

Durante l'esame possono inoltre essere eseguiti vari test per verificare la reazione delle arterie polmonari e del cuore in diverse condizioni, ad esempio sotto sforzo, durante un elevata assunzione di liquidi o di farmaci vasodilatatori.

Queste misurazioni specifiche sono molto importanti per una corretta formulazione della diagnosi e per definire la terapia.

Il cateterismo cardiaco destro è l'unico metodo con cui è possibile misurare direttamente i valori del flusso sanguigno e soprattutto l'aumento della pressione nelle arterie polmonari. Fornisce inoltre informazioni, se e quanto gravemente il cuore sia già indebolito.

Classificazione dell’IP dell'OMS

Sulla base dei referti, l'ipertensione polmonare viene classificata (categorizzata) in base alla forma e alla gravità della malattia. Questa classificazione si basa sulle linee guida dell'OMS e serve ad individuare il miglior trattamento possibile.


Il sistema di gruppi dell'OMS classifica il tipo di ipertensione polmonare. Si distinguono cinque gruppi.

  • Gruppo 1: Ipertensione arteriosa polmonare (IAP)
  • Gruppo 2: IP dovuta a cardiopatia del lato sinistro
  • Gruppo 3: IP dovuta a malattie polmonari e/o ipossia
  • Gruppo 4: Ipertensione polmonare cronica tromboembolica (CTEPH)
  • Gruppo 5: IP con meccanismi non chiari e/o multifattoriali


Può trovare informazioni più dettagliate sui cinque gruppi dell’IP alla pagina Forme della malattia.


Il sistema di classi funzionali dell'OMS dà informazioni sulla gravità della malattia. Si distinguono quattro classi funzionali (CF).

CF I dell’OMS
Pazienti con IP senza limitazione dell'attività fisica.
La normale attività fisica non causa eccessiva dispnea o stanchezza, dolore al petto o quasi-sincopi.

CF II dell’OMS
Pazienti con una IP che comporta una leggera limitazione dell'attività fisica. Si sentono bene se non si muovono. La normale attività fisica causa un’eccessiva dispnea o stanchezza, dolore al petto o quasi-sincopi.

CF III dell’OMS
Pazienti con una IP che comporta una significativa limitazione dell' attività fisica. Si sentono bene a riposo. La minima attività fisica causa un’eccessiva dispnea o stanchezza, dolore al petto o quasi-sincopi.

CF IV dell’OMS
Pazienti con IP che non sono in grado di svolgere un’attività fisica senza sintomi. Questi pazienti mostrano segni di insufficienza cardiaca destra. La dispnea e/o la stanchezza possono essere presenti anche a riposo. I sintomi vengono aggravati da qualsiasi attività fisica.

Importante

Più alta è la classe, più è grave la malattia e più urgente è fare una diagnosi accurata e iniziare il trattamento.

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Maria Virant
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Maria Virant
Description

Medical Lead General Medicine at MSD Svizzera

Maria Virant ha studiato farmacia. Da più di 30 anni lavora presso MSD Merck Sharp & Dohme ricoprendo diversi ruoli. Vanta una vasta esperienza in diversi ambiti terapeutici, fra cui il «diabete». Dal 2019 dirige il settore «General Medicine» presso MSD e verifica la correttezza e la qualità delle informazioni pubblicate qui.